INDUSTRIA 4.0 e utilizzo dei vecchi macchinari
Che cos’è l’industria 4.0? Oggi parliamo della quarta rivoluzione industriale e del suo impatto sul mondo del lavoro.
L’industria 4.0 è un processo che scaturisce dalla quarta rivoluzione industriale e che sta portando alla produzione industriale del tutto automatizzata e interconnessa. Le nuove tecnologie digitali avranno un impatto profondo nell’ambito di quattro direttrici di sviluppo.
Cosa fare con ii vecchi macchinari?
Un’indagine di UCIMU (Unione Costruttori Italiani Macchine Utensili) evidenzia che il parco macchine delle aziende italiane ha un’età media di 12 anni e 8 mesi e che solo pochi impianti sono a controllo numerico (32%) e possono essere integrati con sistemi informatici (2,5% del totale installato). Le agevolazioni messe in atto dal governo italiano sono tante, da iper-super ammortamento a credito d’imposta, ma tutto questo non sembra abbia dato i frutti desiderati, forse perché rimane il dubbio cosa fare con i macchinari ancora funzionanti?
Quando si comprano di solito nuovi macchinari oppure nuova tecnologia, quelli vecchi li vendiamo oppure eliminiamo. La quarta rivoluzione industriale ci pone quindi di fronte alla decisione se eliminare o vendere i macchinari vecchi. Se optiamo per la seconda scelta allora il valore che ricaveremmo da questi macchinari che non utilizzeremo più sarà uguale a 0. Nel caso in cui li vendiamo c’è il rischio che il valore della vendita sia più basso del valore attuale del macchinario costituendo cosi una minusvalenza, mentre nei casi dove riusciamo a fare una plusvalenza dovremmo pagare le imposte inerenti alla vendita.
Di conseguenza nasce spontanea la domanda su cosa sia più giusto fare con questi vecchi macchinari. Una buona soluzione sarebbe quella di trasferire questi macchinari in un altro paese dove possano essere ancora utilizzabili e performanti. In questo modo l’imprenditore non dovrà né venderli, né tantomeno eliminarli. Un paese perfetto per fare un’operazione del genere è l’Albania. Moltissimi italiani hanno scelto di allargare i loro business oppure aprirne dei nuovi approfittando delle agevolazioni che questo stato offre già molto tempo prima che l’Industria 4.0 fosse così in voga.
Spostando i vecchi macchinari in Albania troverete un mercato di lavoro con un costo quasi 9 volte più basso di quello italiano e un sistema fiscale che agevola molto le società che decidono di investire e produrre nel paese, cosi continuerete a generare margini di guadagno e investire di più nella tecnologia 4.0. L’Albania è un paese in sviluppo e come tale dispone delle caratteristiche positive che un imprenditore deve saper sfruttare appieno per competere nell’epoca della quarta rivoluzione industriale.
Andando ad analizzare i costi, possiamo dire fortemente che si tratta di uno dei punti forti se si opta per un passaggio o una creazione di un nuovo business/branch in Albania. I costi di produzione nel paese vicino sono più bassi in confronto con gli altri paesi europei e molto più bassi in confronto all’Italia. La politica fiscale prevede uscite inferiori ed agevolazioni o esclusioni fiscali che potete approfondire con una consulenza fiscale presso il nostro studio.
La manodopera in Albania ha rappresentato negli anni il motivo principale per cui molti investitori italiani hanno scelto Tirana o altre città per i loro business e le loro attività. Piu di un milione di albanesi che fanno all’incirca il 33% della popolazione sono nuovi professionisti ben istruiti. L’età media del paese è di soli 35 anni e la percentuale di alfabetizzazione è molto alta (97.6%). Un aspetto da non sottovalutare è la conoscenza ottima della lingua italiana da parte dei giovani albanesi, dunque un businessman italiano che investe in Albania in pochissimo tempo può far ambientare i dipendenti con la sua attività di produzione di beni materiali o servizi. Lo stipendio minimo in Albania è di 34000 lek albanesi o circa 300 euro quindi anche il costo generale della manodopera è ben più basso in confronto all’Italia, e il datore di lavoro inoltre non ha l’obbligo della tredicesima e TFR che esistono in Italia.
Codice del Lavoro Albanese e il costo dei dipendenti
Costo del lavoro e la tassazione in Albania
Stipendio minimo in Albania è di 34.000 lek (300 €), la legge prevede una tassazione progressiva sulla base delle seguenti aliquote relativamente a salari, stipendi ed altre indennità derivanti da rapporti di lavoro, nell’ambito della quarta rivoluzione industriale.
Reddito di lavori su base mensile:
- Tassazione Irpef sul reddito lordo del lavoro dipendente:
- 0–40.000 ALL (345€) tassazione Irpef 0%;
- 40.001 ALL, per la paga che eccede il 40.000:
- 0 – 30.000 tassazione Irpef 0%;
- b. 30.001 – 50.000 ALL (430€) tassazione al 50%*13% per la paga che eccede il 30.000.
- 50.001 ALL, per la paga che eccede il 50.000:
- 30.000 ALL tassazione 0%;;
- 30.001 – 200.000 ALL (1.700€) tassazione a 13%;
- Paga sopra i 200.000 ALL (1.700€) tassazione al 23%.
- Contributi: aliquota dei contributi è al 27,9% sul reddito lordo.
Lo stipendio lordo massimo che vengono calcolati i contributi è 149.954 ALL (1.285€), la parte dello stipendio che eccede il massimale di 149.954 non è oggetto al pagamento contributi, massimo contributi che si possono pagare sono 4.1837,1 ALL (360€).